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Questo libro, esordio di un autore nato nel 1981, innesta la lezione dei grandi maestri iberici (Neruda, Lorca, Alberti) su una vocazione pienamente italiana ed europea. Il ruolo della luce si esprime soprattutto nel confronto con l'ombra, in un gioco tonale dove le superfici, l'esteriorità, lo sguardo giocano un ruolo decisivo quanto le profondità, l'interno, l'invisibile. "A sud del tuo corpo / (tra il nardo e le scogliere) / le mie vene sono spalancate / e il mio sangue / si fa rigido come una rosa / o come una lancia. // Le mie ossa tremano / come enormi saloni d'avorio / per il silenzio che le riempie. // Là fuori solo la tua voce / abbellita dai grilli / rischiara le pietre oscure".